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    lunedì 5 settembre 2011

    "I'm With You", Red Hot Chili Peppers


    (2011; Genere: Pop-Rock, Funk-Rock)

    C'è chi dice che "One Hot Minute" sia stato il loro ultimo grande disco. Ma che avrà poi di speciale questo Album così miseramente funk-metal e così lontano dallo stile dei Peperoncini, ancora non si è capito. E c'è chi dice che i Redhot si siano dati al Pop-Rock commerciale con "By the Way" e "Stadium Arcadium", ignorando forse che la melodia è sempre stato una componente essenziale della loro piccante ricetta e che quel tocco in più di armonia Pop era sopraggiunto già nel 1999 con l'acclamato "Californication". Ancora, c'è qualcuno che li vede finiti ora che John Frusciante, chitarrista storico dei RHCP, è uscito per la seconda e forse definitiva volta, dalla Band; ma sono le stesse persone che diffamano SA, in cui il Fruscio è più presente che mai se non vero e proprio protagonista, e assurgono a capolavori OHM e "Freaky Styley", in cui il Greene neanche faceva parte della formazione. Strane piccole contraddizioni dettate da superficialità e pregiudizi. Fors'anche antipatie. Penso a Kiedis che si agita sul tetto di un palazzo sulla spiaggia di Venice Beach, sfoggiando un paio di baffoni che farebbero invidia al più rude dei cowboy, addominali ben in mostra nonostante i quasi 50 anni...e allora capisco che possano suscitare antipatia. Soprattutto se il pezzo cantato è uno strazio da supermercato intitolato "The Adventures of Raindance Maggie" e, come sappiamo, singolo anticipatore dell'intero disco. Il che aveva fatto abbassare le aspettative nei confronti di "I'm with you". Ma ascoltando il disco ci sono tutti gli elementi per ricredersi. Già dalla prima traccia, "Monarchy of Roses", un pezzo scoppiettante che ha il sapore dell'hit. Ritmo irresistibile che ne farà sicuramente il prossimo singolo. Una battaglia da combattere con ogni probabilità con "Look Around", ottimo pezzo in cui Anthony rappa velocemente per poi librarsi in un refrain gioioso.

    L'impressione generale è che i Redhot si siano stanziati sulla strada del Rock Mainstream inaugurata con BTW e SA e non abbiamo intenzione di abbandonarla, eppure c'è un retrogusto nuovo che riecheggia in questi 14 brani. Flea appare in gran forma e Chad Smith, reduce dall'esperienza hard-rock con i Chickenfoot, suo progetto parallelo, non è assolutamente da meno. Molto carico. Kiedis riacquista la verve perduta in SA, in cui biascicava spesso e volentieri rendendo taluni pezzi promettenti quasi uggiosi e prolissi. Qui è invece un piacere sentirlo rappare in "Even you, Brutus"; nulla da invidiare ai rapper professionisti. In questo pezzo, tra i più diretti e interessanti del disco, le strofe incalzanti si danno il cambio con un ritornello più terso e orecchiabile, in un contesto sonoro che ricorda una festa, in cui non c'è apatia, indolenza, fiacchezza, ma voglia di continuare a ballare. E' questo uno dei segreti dei Peperoncini, non conforme agli altri gruppi che si muovono sullo stesso percorso musicale: la loro musica è voluttuosa, pulsante, fa venire voglia di muoversi, di danzare, di lasciarsi persuadere dai giri di basso di Flea. Tra gli altri pezzi, molto godibile "Factory of Faith", con tanto di finale leggermente psichedelico. E' infatti proprio questo il brano in cui Josh Klinghoffer, nuovo chitarrista del gruppo, si trova più a suo agio. Il ragazzo ha svolto bene il suo compito; certo, mancano i colpi di testa, gli assoli, le trovate geniali che caratterizzano lo stile del suo guru, Frusciante. Ma lo stile è quello, Josh lo ha assimilato collaborando proprio all'ultimo disco del Fruscio e a un loro progetto, gli Ataxia. Aveva anche partecipato ad alcuni tour dei Redhot e il suo curriculum è ancora più rispettabile, se si pensa che ha suonato con PJ Harvey e Beck, oltre a essere un valente polistrumentista (chitarra, basso, batteria, tastiere).
    "I'm with You" è un Album molto omogeneo e compatto, ma sa coniugare bene diversi stili. Parliamo, ad esempio, di "Ethiopia", in pieno stile RHCP, come poteva essere "Charlie", o di "Goodbye Hooray", dal marchio più rock, a metà tra lo stile di OHM e canzoni come "Torture Me" e "She's only 18", facenti parte del precedente Cd. Ci sono inoltre ottime ballate, universo nel quale i Peperoncini hanno dimostrato di saper sguazzare con maestria. Non è un caso, infatti, che il vero picco del disco, quello realmente tangibile, sia "Police Station". Mirabile pezzo in cui Anthony sfoggia una voce soave e ammaliante, accompagnato da un robusto tappeto sonoro in cui gli strumenti si trovano in perfetta armonia. In realtà il brano si distacca dal tipico sound redhottiano, soprattutto per la linea pianistica, diversa dai suoni un po' 60's un po' Prog usati in BTW. E non si può che dir bene anche delle altre due ballate dell'Album: "Brandon's Death Song" e "Did I let you know". La prima è dedicata all'amico scomparso Brandon Mullen, icona Punk e, qualsiasi cosa se ne pensi, la canzone non lascia indifferenti. Ha il suo perché di emozionante. L'attacco è quasi country, poi però la canzone ci immerge nel vivo e dà vita a un climax costante e incalzante, a metà tra una "Wet Sand" e un qualcosa che non è Redhot. E ancora una volta qui Kiedis ci dà prova di aver imparato a cantare, e bene, per parafrasare le parole di Rick Rubin, che ha prodotto anche questo disco dei Peppers. L'altro è un brano di una sensualità che pochi gruppi riescono ad emanare con questa stessa festosità e freschezza. Come stile siamo su BTW. Ci sono anche delle cadute, oltre al già citato singolo anticipatore,"Happyness Loves Company" con quel suo ritmo di marcetta ricorda più gli Oasis che i Rolling Stones, e la conclusiva "Dance Dance Dance" risulta ripetitiva e infantile, nonostante le linee melodiche godibili. Un po' come lo era "Cabron" per BTW. Pessimo modo di concludere un disco.

    Ma nel complesso non si può certo dire che "I'm with you" non sia un ottimo Album. Se siete tra i delusi di "Stadium Arcadium", qua troverete sonorità più fresche e brani dalla durata pressappoco canonica, niente eccessi. Il disco rappresenta al meglio la strada melodica intrapresa dai Peperoncini negli anni 2000, ma qui finalmente sembra che passato e presente si coniughino in modo spontaneo e sublime.

    Raising Girl consiglia l'ascolto di: "Goodbye Hooray"

    "I'm with You", Red Hot Chili Peppers: 7.7

    Artisti simili a RHCP: John Frusciante, Rage Against the Machine, Ataxia.

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