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    giovedì 28 luglio 2011

    Indie-Rock: Musica o Moda?


    Non sono un'appassionata del genere. Probabilmente perché sono cresciuta nel periodo di maggiore sviluppo del suddetto. Il periodo a cavallo tra anni '90 e anni 2000 ha assistito, infatti, a un fervido proliferare di complessi Indie-Rock o a cui è stata attaccata quest'etichetta: dall'apporto fondamentale dei Franz Ferdinand ai super elogiati Arctic Monkeys, passando per le visioni decadenti di Pete Doherty e dei suoi The Libertines prima, e dei Babyshambles dopo, due dei complessi guida dell'intero movimento. Ma pare che le basi musicali dell'Indie-Rock vadano cercate andando a ritroso nel tempo fino agli Smiths, ai Joy Division e ai New Order (nati dalle ceneri dei JD).
    O addirittura ai Velvet Underground, ho letto. Certo è che Lou Reed e soci sono stati tra i più grandi e influenti gruppi della storia della Musica, Rock e non solo, in grado di portare alla luce una visione di vita "sotterranea" e impenetrabile, e un sound metallico e proto-punk di gran lunga in anticipo sui tempi. Innovatori enigmatici. Cosa che i gruppi Indie non sono. Affatto. Non perché io sia prevenuta, ma perché l'idea generale che viene fuori da questo movimento dal punto di vista musicale è una sostanziale e piatta omogeneità, priva di veri e propri guizzi, omologata e autocelebrativa. E il fatto di assurgere i Velvet Underground come anticipatori e/o spunto della Musica Indie ricorda un po' certi discorsi pretestuosi che qualunque Emo poser fa a riguardo di David Bowie e The Cure.
    Ma tra i grandi ispiratori del Movimento non possono mancare i Nirvana. I Nirvana, che con le loro urla generazionali, irte di rabbia e colme di paura, sono entrati a far parte a tutti gli effetti e con tutti i meriti della storia del Rock. Ma, a ben guardare, cosa hanno in comune Kurt Cobain e Julian Casablancas, ad esempio? Quali sono le affinità tra il Grunge duro dei Nirvana e l'Indie semi Pop semi Rock dei Dananananakryod? Nessuno, è chiaro. I fans dei Nirvana ascoltano Pearl Jam e Soundgarden, non Interpol e Killers.
    Per questo mi chiedo: quali sono i fondamenti musicali e culturali della Musica Indie? Oltre i soliti clichè, oltre gli occhialoni neri da nerd, oltre le camicie di flanella, oltre i capelli spettinati, oltre i pantaloni dandy. "Indie" sta per "Independent", inteso come la volontà di questi gruppi di non legarsi alle grandi Major discografiche (Warner, Universal, Sony, Emi), piuttosto ad etichette minori. Ma in senso più generale ciò che dovrebbe contraddistinguere queste Band è un'attitudine simil-Punk al "fai da te" e a un approccio anti-mainstream alla musica. Ma allora come si spiegano tutti quei singoli di successo, decisamente commerciali e noti in tutto il mondo, da parte di cosiddetti gruppi Indie? Qualche esempio: "Chelsea Dagger" dei The Fratellis (2006) e "Human" dei The Killers (2008); canzoni che chiunque, dalla casalinga allo studente, dal pensionato al medico di famiglia, conoscono. Per non parlare di "Bohemian like You" dei The Dandy Warhols (2000), giusto per fare un altro esempio.
    Questa non vuole essere una mera invettiva contro l'Indie-Rock che pure ingloba qualche gruppo niente male ma, in senso più ampio, una riflessione su quanto moda e fenomeni di costume possano influire, in maniera negativa, su una cosa genuina quale dovrebbe essere la Musica. A maggior ragione se la stessa si dichiara "indipendente" e libera da vincoli di qualsivoglia tipo.

    1 commento:

    1. Il termine "Indie" vuol dire tutto e niente.Se penso al concetto di "indie" mi vengono in mente i primi R.E.M.(quelli su Irs per intenderci) e i Pixies,Pavement, Dinosaur Jr., i Neutral Milk Hotel, i Belle and Sebastian e tanti ad altri.Il concetto di indie è non-sense, se si interpreta alla lettera la parola "indie",un gruppo baciato dal successo smetta di essere indie, come hai giustamente sottolineato.I Killers e Franz Ferdinand, a parer mio, non sono stati mai indie, i Fratellis e i Dandy Warhols hanno avuto la canzone di successo, ma poi sono ritornati nel dimenticatoio.

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