(2011; Genere: Pop-Rock Elettronico, Cantautoriato)
"Microtraumi" è un lp del cantautore bolognese Scara, nome d'arte di Marco Scaruffi; esso si compone come un concept album, andando a prendere in esame la vita del protagonista (il quale rimarrà sempre anonimo) dall'infanzia in avanti.
"Alieno", canzone che apre il disco dopo una breve introduzione strumentale, ripercorre infatti parte della giovinezza del protagonista, un bambino atipico che non ama i vestiti firmati e i giochi di lusso, né tantomeno giocare a calcio, una sorta di rito dalla massima priorità per i suoi coetanei, ma che per lui è invece motivo di scherno e derisione. Troppo sensibile, troppo emotivo, l'eccessiva e precoce maturità non costituisce un vantaggio bensì un ostacolo che lo conduce verso una vita solitaria, priva di demarcazione tra infanzia e adolescenza. Eppure quando si è ragazzi si sa che la sensazione di inadeguatezza adolescenziale non può non aumentare in quelle persone che già avvertono in sé il distacco tra il proprio modo d'essere e l'universo che li circonda, una vera e propria "guerra di mondi", appunto. Una battaglia senza scontri in realtà, perché il bello è che questa persona tende quasi a godere della non compagnia della gente: "meglio una mente aperta che sempre chiuso in un pub".
"La guerra dei mondi" è forse il pezzo più rappresentativo dell'lp, quasi un inno per nerds, poiché il problema non è tanto essere "fuori dal tunnel del divertimento" per dirla alla Caparezza, quanto capire se "forse è il tunnel a non volermi dentro".
Inevitabile, in tale contesto, anche il confronto con l'altro sesso, ovviamente rovinoso e vissuto ingenuamente, così come infantile, al limite del balbuziente, è il tono che viene usato per raccontare quest'aspetto della sua vita, in "La mia amica del cuore". Mentre in "Ti sto idealizzando" appare una prima presa di coscienza, cioè l'aver compreso che la donna amata in realtà è solo l'idea della donna amata, plasmata come plastilina nei propri pensieri, lontanissima dalla realtà.
Da qui prende forma anche un ulteriore inevitabile confronto: quello con gli altri modelli di uomini, visti come irraggiungibili, soprattutto in virtù di un discorso estetico, con cui non c'è e non potrà mai esserci competizione.
La sgradevole sensazione di sentirsi "diversamente amabile", un ragazzo qualunque, destinato a rimanere sempre anonimo per tutti, un "fazzoletto umano" che apparentemente non ha niente di così notevole per poter essere scelto e amato, passa anche da qui.
La conclusione è affidata ad un'amara riflessione di stampo joyciano e cioè che non importa dove andiamo, se cambiamo luogo, cambiamo aria, cambiamo residenza; assieme alla valigia ci trascineremo dietro lo stesso io che ci ha accompagnato fino a quel momento, con gli stessi tormenti, che non ci saluteranno amorevolmente dalla stazione ma siederanno accanto a noi sul treno. Fuggire è pressappoco inutile. E anche il nostro protagonista, in procinto di abbandonare la sua "cittadina", questo lo sa. L'ha capito. Ma forse non gli rimane altro da fare.
La vocalità di Scara va perfezionata, sia per quanto riguarda il colore di voce, che necessita di maggiore personalità, sia per quanto riguarda la precisione tecnica, ma i presupposti ci sono.
Il genere musicale in cui "Microtraumi" si muove è un Pop-Rock Elettronico con rumorose spruzzate punkeggianti, di forte stampo cantautoriale, che trova infatti il suo punto di forza nei testi delle canzoni, mai banali ma che anzi, nella loro calcolata immediatezza rendono realmente onore alla lingua Italiana.
Il mercato musicale italiano però, è doveroso ricordarlo, è saturo di Artisti che si attestano più o meno sullo stesso genere, riscuotendo parecchio successo nei circuiti indipendenti del sottosuolo Rock, ma è altrettanto giusto asserire che si farebbe a meno di molti di questi, anche di coloro che, mediante astuti stratagemmi mediatici, come
I Cani, sono riusciti a salire sulla barca del successo.
In sostanza, sarebbe molto meglio affidare il timone a cantautori come Scara, fratello minore dei migliori Subsonica, il quale non si limita a descrivere ciò che vede intorno, come una mania crepuscolare tutta italiana che va avanti da circa un ventennio, vuole. In "Microtraumi" il percorso è interiore, non esteriore. Il narratore compie un viaggio che è quello della sua vita, non si limita ad un'osservazione voyeuristica delle persone, ma le rilegge attraverso la sua personalità rara e deforme.
Scara, "Microtraumi" : 7
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