Ma andiamo con ordine: il disco parte con "Vivere non è facile", ballata che sembra fatta apposta per strappare lacrime facili a 15enni, ragazzine invasate alla ricerca della propria identità e fan secolari di Rossi, tramite parole di saggezza quali: "il fatto più strano e illogico/è che nonostante che lo so/continuo a fare debiti con me". Una canzone composta da due strofe di a malapena tre righe, con chorus e pre-ritornello che si ripetono, sempre uguali, in tutto sei volte nel corso del brano. I fans gridano al "Capolavoro". Ma la rassegna delle banalità prosegue alla grande con "Starò meglio di così", che passa inosservata, cosa che non si può dire, invece, della successiva "Prendi la strada". Il perché è presto detto: il brano, oltre a ricordare il Ligabue cantilenante e pseudo-filosofico di certi brani, è un autentico plagio di "Amori" di Renato Zero. E che non si incominci con le solite, ridicole scuse mistificatrici quali: "le note sono 7, è normale che qualche canzone si somigli", perché questo è molto più di un plagio: i due brani risultano identici. E non c'è bisogno di un ascolto approfondito per accorgersene; basterebbero già le note introduttive. Ma a quanto pare Vasco, non pago, decide di inserire un altro plagio nel suo ultimo cd , per non farsi mancare niente. Mi pare giusto. Non a caso, infatti, il secondo singolo, "Manifesto Futurista della nuova Umanità", lascerebbe ben sperare, grazie a una bella musicalità. Lo stesso non si può dire del Videoclip, che riduce il Movimento Futurista a infima banalità, decadente stereotipo. Tornando al brano, ovviamente c'è la magagna, e risiede nel fatto che esso riprende esplicitamente un'altra canzone, "Holiday" dei Green Day. Cosa hanno a che fare i Green Day con Vasco Rossi? Lo stesso ha da poco asserito che il gruppo è tra i suoi preferiti, oltre gli U2, dunque non sorprendetevi. Ma la chitarra nel ritornello della canzone di Vasco fuga ogni dubbio: identica all'assolo di "Holiday". Intanto su Facebook il gruppo "Movimento Anti Vaschista della Nuova Umanità" ha raggiunto quota 2500 iscritti.
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lunedì 1 agosto 2011
Vasco Rossi "Vivere o Niente"
Ma andiamo con ordine: il disco parte con "Vivere non è facile", ballata che sembra fatta apposta per strappare lacrime facili a 15enni, ragazzine invasate alla ricerca della propria identità e fan secolari di Rossi, tramite parole di saggezza quali: "il fatto più strano e illogico/è che nonostante che lo so/continuo a fare debiti con me". Una canzone composta da due strofe di a malapena tre righe, con chorus e pre-ritornello che si ripetono, sempre uguali, in tutto sei volte nel corso del brano. I fans gridano al "Capolavoro". Ma la rassegna delle banalità prosegue alla grande con "Starò meglio di così", che passa inosservata, cosa che non si può dire, invece, della successiva "Prendi la strada". Il perché è presto detto: il brano, oltre a ricordare il Ligabue cantilenante e pseudo-filosofico di certi brani, è un autentico plagio di "Amori" di Renato Zero. E che non si incominci con le solite, ridicole scuse mistificatrici quali: "le note sono 7, è normale che qualche canzone si somigli", perché questo è molto più di un plagio: i due brani risultano identici. E non c'è bisogno di un ascolto approfondito per accorgersene; basterebbero già le note introduttive. Ma a quanto pare Vasco, non pago, decide di inserire un altro plagio nel suo ultimo cd , per non farsi mancare niente. Mi pare giusto. Non a caso, infatti, il secondo singolo, "Manifesto Futurista della nuova Umanità", lascerebbe ben sperare, grazie a una bella musicalità. Lo stesso non si può dire del Videoclip, che riduce il Movimento Futurista a infima banalità, decadente stereotipo. Tornando al brano, ovviamente c'è la magagna, e risiede nel fatto che esso riprende esplicitamente un'altra canzone, "Holiday" dei Green Day. Cosa hanno a che fare i Green Day con Vasco Rossi? Lo stesso ha da poco asserito che il gruppo è tra i suoi preferiti, oltre gli U2, dunque non sorprendetevi. Ma la chitarra nel ritornello della canzone di Vasco fuga ogni dubbio: identica all'assolo di "Holiday". Intanto su Facebook il gruppo "Movimento Anti Vaschista della Nuova Umanità" ha raggiunto quota 2500 iscritti.
Un recensione graffiante "quanto una decina di unghie striscianti su una lavagna".
RispondiEliminaFinalmente una recensione perfetta, per un album decisamente scadente... :S
RispondiEliminaBen detto.
RispondiEliminaAllora, concordo pienamente sul fatto che la tua recensione sia proprio "graffiante quanto una decina di unghie striscianti su una lavagna". Partiamo subito dicendo che a me piace molto Vasco Rossi ... ma non questo cd. Questo cd è una specie di album scritto per far capire che Vasco è ancora qui con noi quando, in verità, se ne sta andando, in tutti i sensi. Fan, guardate in faccia la realtà, pensate che questo Vasco sia lo stesso Vasco che ha scritto Stupido Hotel? Che ha scritto Vivere? Buoni o cattivi? No, non è lui. Questo è un vecchio che non vuole capire che deve essere felice di quello che ha ottenuto fino ad adesso, che non è per niente poco.
RispondiEliminaOk, ho detto la mia.
Ciao!!!
Ehm...non è che prima facesse tutto 'sto gran che eh... ha fatto poca, pochissima roba appena decente agli inizi e una tonnellata di merda poi. Davvero tanta.
EliminaBe' guarda, io non riesco a capacitarmi di come possa essere tanto venerato. Parlo soprattutto della generazione dei trentenni che lo portano a modello, quando stiamo parlando di un uomo miserabile e di un cantante che non riesco a definire tale, né a inizio carriera, tantomeno adesso.
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