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    martedì 14 febbraio 2012

    Sanremo 2012


    Prima serata.

    Un'impressione generale, del tutto oggettiva. Non sono di quel tipo di persone che odiano manifestazioni di costume come il Festival di Sanremo a priori; mi piace ascoltare e vedere prima di poter dare un giudizio, o meglio un parere. Ebbene, mai vista un'edizione di Sanremo così disorganizzata, confusionaria, vuota e, soprattutto, priva di un qualsiasi guizzo di bellezza tra le canzoni presentate.

    Ma andiamo con ordine. Sorvoliamo sulla lunghissima e pedante introduzione al Festival ad opera degli ormai di casa Luca e Paolo, che sciorinano un monologo ricalcato sul modello di Paolo Bonolis e Luca Laurenti, ma fondato sui soliti luoghi comuni quali la politica di Monti, le tasse e facile volgarità ben rappresentata dalla rima "cojoni-Berlusconi".

    - Dolcenera, "Ci vediamo a casa". E' Dolcenera ad aprire la prima serata di Sanremo 2012. Una Dolcenera che ultimamente appare irriconoscibile, oramai utilizza solo le tonalità gutturali della sua voce, poiché la moda del momento vuole così. La canzone è molto radio-friendly, ma sicuramente Dolcenera potrebbe fare di meglio. Voto: 4,5

    - Samule Bersani, "Un pallone". Come la storia di un pallone, tra i campi di calcio e le beccate degli uccelli, possa diventare metafora delle fasi della vita: con i momenti di dissimulazione e di follia, nonché le crisi ("un pallone bloccato/fra gli uccelli su un tetto/finge di essere un uovo malato"), gli indispensabili colpi di fortuna ("basterebbe una semplice pioggia/però anche il cielo dev'essere d'accordo") e le difficoltà ("una scheggia di vetro lo ferma/perché è contraria alla libera impresa"). E poi c'è quel momento di amarezza stantia, capeggiato dalla solitudine, in cui non si trova nessuno accanto. Può essere la vecchiaia, la fine di una gloriosa carriera o semplicemente una fase di stanca, ma potete stare certi che in quel momento si è solo "un pallone bucato", che "viene scansato da tutti i bambini e lasciato a ingiallire nel fumo dei rifiuti bruciati...come se fosse giusto un destino così, arrivando alla fine di un corso". Ma la metafora si può applicare anche all'attuale situazione dell'Italia. Insomma, Samuele Bersani non ai livelli di "Giudizi Universali" ma che riesce ancora a dire qualcosa di interessante e a dirlo bene. Voto:7+


    - Noemi, "Sono solo parole". Una coloratissima Noemi porta in scena un brano scritto da Fabrizio Moro (non sarebbe meglio che scrivesse qualcosa di suo pugno piuttosto?), che forse sarebbe stata più decente se cantata da lui, perché il tono graffiante che l'ha sempre caratterizzata è qui smorzato, schiarito, sottomesso. Non convince. Voto: 5+

    - Francesco Renga, "La tua bellezza". Un cantante totalmente incapace di rinnovarsi, che basa ogni suo pezzo sulla sua fredda capacità vocale (che a volte sfocia semplicemente in urla) e mai sull'interpretazione o sulle parole. Non a caso i testi sono perennemente d'amore, sdolcinati in modo esagerato, buoni solo per ragazzine in pieno sviluppo ormonale e mamme single in menopausa. Voto: 3

    - Chiara Civello, "Al posto del mondo". Presentata come "più grande cantante jazz del nostro tempo", presenta in realtà uno scialbissimo brano che a tratti ricorda lo stile dei Matia Bazar. Di una monotonia inesprimibile. Nel suo genere sarà anche brava, ma col Pop non ci sa fare. Voto: 4

    - Irene Fornaciari, "Grande Mistero". Grande mistero rimane questo testo, scritto da David Van De Sfroos, che parla di merli che picchiano la grondaia, di "lune a dondolo", "monete di sole", "palle di ghiaccio, colpite di testa", pipistrelli che sbagliano strada e molte altre ardite metafore prive di qualsivoglia senso. Musicalmente tutto si basa su un continuo e fastidioso "Eh yeah". Pessimo. Voto: 1

    Con la Fornaciari si conclude la prima parte di gara. A fare da ponte tra le due fasi sarà l'improponibile intervento di Adriano Celentano, che si scatena in una delle sue solite invettive populiste contro il clero, giornali come "Famiglia Cristiana" e "Avvenire" e la politica corrente. Il tutto supportato dai suoi compagni di recita, alias lo stesso Morandi e il ridicolo Pupo, nonché la Canalis che dovrebbe simboleggiare l'Italia ma non è capace neanche di recitare un paio di parole. E vogliamo parlare del pubblico sanremese che lo applaude e lo supporta in maniera deplorevole e patetica, anche quando dice "Non mi ricordo dove ho messo il bicchiere...ah, eccolo!" . Insomma, il solito buonismo, la solita ipocrisia, in un bel calderone di luoghi comuni e di finti valori. Grottesco.
    Ma meglio di me lo ha spiegato Fiorella Mannoia dalla sua pagina Facebook: "Famiglia Cristiana, i preti, i referendum, Aldo Grasso, Gesù Cristo, la Grecia, la sovranità nazionale, le armi, la Canalis, Pupo, la guerra, le canzoni, cipolla, sale, olio, carote, patate, zucchine.....la promozione al disco suo."

    Cos'altro aggiungere a cotanta eloquenza? ...Avanti con la musica.

    - Emma Marrone, "Non è l'inferno". Le è stato sempre chiesto come mai nelle sue canzoni parli solo di argomenti facili, come l'amore, trattato a livello adolescenziale ovviamente, e allora la casa discografica pensa bene di spedirla a Sanremo con un brano che avrebbe la pretesa di essere impegnato. Oltre ad essere un vero insulto per coloro che vengono citati nella canzone, cioè quelle "povere persone" (ma si può?) che non riescono ad arrivare a fine mese, è anche ridicolo che vengano messe in bocca a una ragazza di 23 anni, che ha raggiunto la fama dopo aver vinto il più famoso Talent Show italiano, parole del tipo: "se sapesse che fatica ho fatto per parlare con mio figlio/che a 30 anni teme il sogno di sposarsi/e la natura di diventare padre". Ma a quanto pare quest'anno a Sanremo va di moda il buonismo, e sicuramente Emma Marrone si piazzerà sul podio anche stavolta. Voto: 2

    - Marlene Kuntz, "Canzone per un figlio". Outsider di quest'esibizione, i Kuntz sono tra i pochi a portare un testo interessante che fa onore alla lingua italiana. I fans di vecchia data del gruppo probabilmente rimarranno delusi dalla poco performante esecuzione del cantante, eppure questo brano, pur rimanendo all'interno di un sound orecchiabile, fa far festa all'orchestra. Voto: 6.5

    - Eugenio Finardi "E tu lo chiami Dio". Con Finardi esplode una metafisica dolcezza che scioglie il cuore, interpretata magistralmente, con intensità, raffinatezza e molta classe. Voto: 7+


    -Gigi D'Alessio e Loredana Bertè, "Respirare". La strana coppia sembra esibirsi al Karaoke, con una Bertè sempre più invasata che va a coprire la non presenza scenica e vocale di D'Alessio. Con qualche sistemata all'auto-tune, "re-re-respirare" sarà sicuramente una canzone tra le più passate in radio. Voto: 1

    -Nina Zilli, "Per sempre". La ragazza si era imposta nel 2010 con canzonette di scarso livello artistico che non la valorizzavano, e al tempo la si poteva identificare con l'Amy Winehouse dei poveri. Ma questa sera la Zilli sorprende, grazie ad un'esecuzione a dir poco perfetta, che non lascia spazio all'emozione. Inoltre, nel contesto della kermesse sanremese di quest'anno, la sua esibizione dal sapore retrò, che fa l'occhiolino a Mina, porta un'ondata d'aria fresca. Voto:7

    -Pierdavide Carone e Lucio Dalla, "Nanì". L'interpretazione del ragazzo si confà perfettamente al tipo di canzone, di impostazione esplicitamente dalliana, come la storia eterna del ragazzo innamorato della prostituta, che quivi viene raccontata. Il problema semmai risiede proprio nel brano, ancorato ad un infantilismo fastidioso, e al ruolo che Lucio "Maestro" Dalla ricopre nell'esibizione. Voto: 4

    - Arisa, "La notte". Per chi stupisce della sobrietà di Arisa in quest'esibizione e si aspettava la ragazza stupidotta con la canzoncina ingenua e spensierata, probabilmente non aveva mai ascoltato altre esibizioni della stessa oltre a "Sincerità". Già a "Victor Victoria", seppur tra alti e bassi, aveva dimostrato di saper essere una buona interprete. E adesso l'ha dimostrato anche al pubblico sanremese, portando in scena un'esibizione garbata ed equilibrata, molto ben interpretata. Anche se il pezzo alle lunghe stanca. Voto: 6+

    -Matia Bazar, "Sei Tu". Dal punto di vista musicale i Matia Bazar non deludono mai, l'esperienza si fa sentire. Ma la canzone è di una banalità disarmante, seppure riecheggi i loro fasti. Voto: 3.5

    Questi sono i primi pareri a caldo, adesso aspettiamo di vedere come andrà a finire e, soprattutto, di ascoltare la Categoria Giovani (tra cui si annida una ragazza che tengo d'occhio da tempo).



    Articoli Correlati: "Sanremo 2011"

    7 commenti:

    1. Sono d'accordo con quasi tutto (tranne con eugenio finardi che proprio non mi è piaciuto). Come al solito una recensione calzante. Aspettiamo i giovani!

      P.S. Mia mamma a proposito delle nuove proposte (che ci sia tra i big De Gregori, Anna Tatangelo, Caterina Bruno, l'anima di Battisti o lo Zombie di Mozart) dicevo quindi che mia mamma ripete OGNI ANNO A PRESCINDERE DA TUTTO, ANCHE SE SENTE DUE SECONDI DI CANZONE: "Sono meglio quelle dei giovani" (o per essere precisi, non me ne vogliano i lettori padani del tuo blog "Ennu mejju chisti")XD Frappi

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    2. Ad ogni modo secondo me vince Dalla

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    3. Ahahahahah allora speriamo nella Categoria Giovani dai :D

      Comunque è probabile, a quanto pare la stralunata coppia Dalla-Carone piace parecchio...

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    4. E meno male che piacevano parecchio :S Davvero dispiaciuto per la loro eliminazione, secondo me era la migliore... Secondo me invece vincerà Arisa, la canzone è troppo azzeccata per la Kermesse, spero in un ripescaggio per i miei "pupilli".. Ma di certo non andranno a vincere. Una sola speranza: non deve vincere Emma. Dopo essere stata battuta l'anno scorso da una canzone impegnata, quest'anno si presenta lei con una canzone pseudo-impegnata che come dici tu cantata da lei fa ridere alla mosche. Per di più è di un'antipatia disarmante e se la tira troppo per i miei gusti...

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    5. Probabilmente Dalla-Carone e la Fornaciari verranno ripescati, dal momento che due degli eliminati avranno diritto a rientrare in gara.
      Emma pare essere una delle favorite (come sempre), ma quest'anno, con mio grande stupore e con mia grande gioia, è stata molto criticata. I motivi sono palesi.

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    6. Se fossi il proprietario di una nota rivista musicale.....ti assumerei immediatamente. Sei, come sempre, brava nella critica musicale. Penso che se fossi un critico avrei da temere il confronto. Ma io sono un critica di altro settore...quello della letteratura e dell'arte figurativa e di architettura.
      Chapeaux.

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    7. Ti ringrazio moltissimo per quanto mi hai detto :)
      Amo la Letteratura e l'Arte e stavo appunto meditando di aprire un altro Blog dedicato esclusivamente alla Letteratura, ma per ora è un progetto lontano!

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