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    venerdì 14 ottobre 2011

    Evanescence - "Evanescence"



    (2011; Genere: Alternative Rock)

    Si tratta solo del quarto Album della Band di Amy Lee, eppure sembra che gli Evanescence si siano guadagnati il loro posticino nella musica Rock odierna da molto più tempo. Dopo l'esordio di tutto rispetto nel 2000 con "Origin", il fenomeno Evanescence era esploso tre anni più tardi con l'indimenticata hit "Bring Me to Life", che aveva trascinato il disco, "Fallen", ai vertici delle classifiche di tutto il mondo, portando con sé altri singoli di grande successo come "My Immortal" (di cui una prima versione era già comparsa nell'Album d'esordio), "Going Under" e "Everybody's Fool". Era stata poi la volta di "The Open Door" (2006), di cui pezzi come "Lithium" e "Lacrymosa" (interpretazione Gothic del "Lacrimosa" mozartiano) meritano sicuramente una citazione.

    Per arrivare al loro quarto Album, che parrebbe rimandare al concetto di una rinascita del gruppo già dal titolo e dal design essenziale della copertina, si è atteso ben cinque anni. E di rinascita non si può proprio parlare. Anticipato dal singolo "What You Want", costruito ad hoc per le radio, "Evanescence" è un disco che abbandona la strada Goth per sposare una più propriamente Rock, ma si tratta di un Rock stereotipato, spesso scialbo. Chiamo a testimonianza pezzi come "The Change", intensa e martellante, "The Other Side" e l'appiccicosa quanto banale "Sick". Tutt'è tre niente più che filler, canzoni chiamate a riempire un disco che potrebbe dire molto e invece ristagna, soprattutto a causa di un distacco insopprimibile tra voce e strumenti. Questo quarto disco degli Evanescence può a tutti gli effetti essere ascoltato come disco solista della sola Amy Lee, l'unica componente, d'altronde, della formazione originaria. Manca quel coinvolgimento dal punto di vista strumentale che aveva caratterizzato i lavori precedenti. Qui la musicalità è affidata al pianoforte sempre arguto ed emozionante della Lee, mentre chitarra, basso e, soprattutto, batteria rimangono sullo sfondo.
    Eppure ci sono due pezzi per cui ringrazieremo "Evanescence". Due pezzi che confermano l'attitudine del gruppo per le ballate, di impronta Goth, tormentate, sussultanti, che si arrampicano su vette emotive da cui risulta difficile scendere. Gli unici due episodi del disco che brillano ed emozionano intimamente; sto parlando di "My Heart is Broken", secondo singolo estratto tra l'altro, e "Lost in Paradise".

    Altre canzoni gradevoli sono "End of the Dream" e soprattutto "Oceans" che, pur riecheggiando i fasti passati, si fanno notare. Anche se hanno la pecca di risultare, nel complesso, troppo urlate. Esattamente come "Never go Back", di cui risulta difficile comprendere appieno il potenziale proprio per questo motivo. E' soltanto nella conclusiva "Summing Home" che finalmente le tonalità vocali si abbassano. E' una sorta di ninnananna che affascina per la voce della cantante, la quale veleggia in sordina su note lievemente elettroniche. Ma se la stessa canzone fosse cantata da un'altra voce, ricorderebbe gli ultimi Linkin Park. A questo proposito, risulta interessante fare un accenno ai rumors che vedrebbero Amy Lee impegnata in un futuro da solista sul versante del Rock Elettronico. E' la stessa cantante a citare, a riguardo, Bjork e ad affermare di aver già pronte delle canzoni, che non ha potuto sfruttare per questo disco poiché troppo distanti dalle atmosfere tipiche del gruppo.

    Segnalo, inoltre, anche "Made of Stone" che, forte di un sound abbastanza Heavy, sembra essere tra i brani dell'Album preferiti dai fans. Ma bisogna tenere conto del fatto che in realtà si tratta di un Nu Metal annacquato, con le strofe nello stile dei Korn e un ritornello dal sapore dell'hit. Trascina dal primo ascolto ma convince poco.

    Insomma, gli Evanescence sono tornati, ma sembra che stiano tenendo fede al loro nome: in questo disco il loro stile e il loro marchio risultano più precari che mai, quasi effimeri, sul punto di volare via a breve. Evanescenti. Ma il potenziale c'è sempre stato e continua ad esserci, come dimostrano anche alcune delle Bonus Track della versione Deluxe ("Secret Door" fra tutte). Quindi continueremo ad aspettare...ma magari non altri cinque anni!


    Raising Girl consiglia l'ascolto di: "Lost in Paradise"


    Evanescence - "Evanescence" : 6.5


    Artisti simili a Evanescence: Lacuna Coil, Nightwish.

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